Rimborso Spese Legali per gli Innocenti: ecco come presentare la domanda

La Legge 30 n. 178/2020 (cd Legge di bilancio 2021) ha introdotto il diritto alla rifusione delle spese legali in favore degli imputati assolti.

Il Decreto Interministeriale 20 dicembre 2021, recante “Definizione dei criteri e delle modalità di erogazione dei rimborsi di cui all’articolo 1, comma 1015 della legge 30 dicembre 2020, n. 178 e delle ulteriori disposizioni necessarie ai fini del contenimento della spesa nei limiti di cui all’articolo 1, comma 1020″ ha finalmente disciplinato in concreto le modalità di presentazione delle Domande.
Le Domande di rimborso relative alle Sentenze di Assoluzione divenute irrevocabili nel corso di tutto il 2021, devono essere presentate online sul sito del Ministero della Giustizia entro il termine del 30 giugno 2022.

Con riferimento alle sentenze divenute irrevocabili nel corso dell’anno 2022 e degli anni a seguire, la domanda potrà essere presentata tra il 1° gennaio ed il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui la sentenza di assoluzione sia diventata irrevocabile.

Per presentare la richiesta non è necessaria la registrazione sul sito del ministero essendo sufficiente per il privato accedere con SPID.
Nel caso di imputati minorenni o incapaci, la Domanda può essere presentata dal genitore, dal Tutore o dall’Amministratore di Sostegno.
Nel caso di decesso dell’imputato, l’istanza potrà essere presentata da uno degli eredi.
La Domanda deve essere corredata dalla ricevuta del Bonifico di Pagamento del Professionista, dalla Fattura e dalla Attestazione di congruità della Parcella da parte dell’Ordine degli Avvocati.

Una volta creata e inviata l’istanza, l’Utente avrà modo di seguire tutto l’iter amministrativo (dalla presa in carico da parte dell’Amministrazione fino alla Liquidazione ed al successivo pagamento) accedendo alla piattaforma con il proprio SPID. Il provvedimento di Rifiuto può essere impugnato al Tar come qualsiasi Atto Amministrativo.

Avv. Giuseppe Poerio

daditostoavaglio Elezioni 2022 per il Congresso Nazionale Forense

Elezioni 2022 per il Congresso Nazionale Forense

Il Congresso Nazionale Forense è la massima assise dell’avvocatura italiana con funzione politico/legislativa.
Durante il Congresso si discutono, formulano ed approvano le mozioni dei Delegati sui temi della giustizia e della tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, nonché sulle questioni di maggior interesse che riguardano la professione forense.
Ai sensi dellart. 4, comma 14, dello Statuto del Congresso Nazionale Forense, il numero dei Delegati da eleggere è determinato da ciascun Consiglio dellOrdine, in ragione di:
un Delegato ogni cinquecento iscritti;

da un successivo Delegato ogni ulteriori cinquecento iscritti ovvero
frazione pari o superiore al numero degli iscritti dellOrdine meno
numeroso, con riferimento al numero degli iscritti al 31 dicembre 2021
(art. 4, comma 15).
L’Avv. Giuseppe Poerio è Candidato con la Lista #daditostoavaglio e svilupperà il tema della “Semplificazione Fiscale delle Società Tra Avvocati”.
E’ possibile consultare l’intero Programma in 39 Punti (ciascuno dei quali sarà sviluppato da un candidato) sul sito https://daditostoavaglio.it/programma/
#daditostoavaglio
Avv. Giuseppe Poerio

DIRITTO ALL’OBLIO

Diritto all'Oblio

Nel nostro Ordinamento il concetto di Diritto all’Oblio è stato per la prima volta recepito dalla Cassazione con la Sentenza n. 16111/2013 ritenendolo un aspetto non secondario del generale Diritto alla Riservatezza previsto e disciplinato dall’art. 12 della Costituzione.

La Suprema Corte nella suddetta pronuncia definiva il Diritto all’Oblio come “il giusto interesse di ogni persona a non restare indeterminatamente esposta ai danni che arreca al suo onore e alla sua reputazione la reiterata pubblicazione di una notizia in passato legittimamente divulgata”.

Il Diritto all’Oblio è stato finalmente normativamente previsto dall’art. 17 comma 1 del GDPR come il diritto ad ottenere la cancellazione dei propri dati sensibili da chi li detiene anche legittimamente.

La Corte di Giustizia della Comunità Europea già nel 2014 aveva condannato la Google alla cancellazione delle indicizzazioni relative ai propri dati personali su richiesta dei cittadini europei interessati, a meno che non vi fossero particolari ragioni legate al diritto di cronaca o alla funzione pubblica ricoperta dal soggetto.

Lo scorso 25 novembre, la Corte Europea (CEDU Sez. 1 Sent. 25.11.2021 – Ric. 77419-1), ha ribadito tale principio condannando al risarcimento dei danni una testata giornalistica che non aveva provveduto alla deindicizzazione di un articolo di cronaca.

Il Diritto all’Oblio viene materialmente tutelato mediante la deindicizzazione della ricerca ovvero mediante la rimozione del link ma non è applicabile nel caso in cui, per eventi sopravvenuti, il fatto precedente ritorni di attualità e rinasca un nuovo interesse pubblico all’informazione ciò in ragione della necessaria contemperazione tra il diritto alla riservatezza del soggetto ed il diritto alla informazione della collettività.

IL REDDITO DA CITTADINANZA

Il 6 marzo 2019 entrerà in vigore la norma più attesa di tutta la Legislatura relativa al Reddito da Cittadinanza.

Il beneficio economico sarà accreditato mensilmente su una carta prepagata, detta “CartaRdc”.

Requisiti:

I soggetti legittimati a presentare la domanda sono

i cittadini italiani

i familiari stranieri di un cittadino italiano

gli stranieri in possesso di Carta di Soggiorno a tempo indeterminato

l richiedenti devono essere residenti in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo.

Esclusioni:

Sono esclusi dal beneficio i nuclei familiari in cui siano presenti soggetti disoccupati che hanno presentato dimissioni volontarie negli ultimi 12 mesi dalla presentazione della domanda, fatte salve le dimissioni per giusta causa.

Dove Presentare la domanda:

La domanda può essere presentata presso gli Uffici Postali, i CAF o on line registrandosi al sito www.redditodacittadinanza.gov.it

Ritiro della Carta e del PIN e la Dichiarazione di Disponibilità al Lavoro (DID):

In caso di accoglimento della domanda la Carta sarà a disposizione presso l’Ufficio Postale competente per territorio. Separatamente viene rilasciato il PIN per utilizzare la Carta.

Entro 30 giorni dalla mail o da sms di Inps che comunica l’accoglimento della domanda, tutti i componenti il nucleo devono rendere la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro (DID)

SONO ESCLUSI dalla presentazione della DID

  • I minorenni
  • beneficiari del Rdc pensionati
  • beneficiari della Pensione di cittadinanza
  • soggetti di oltre 65 anni di età
  • soggetti con disabilità o invalidità civile e del lavoro con invalidità superiore al 33% accertato dall’INAIL, non vedenti, sordomuti, invalidi di guerra

Requisiti reddituali:

Il nucleo familiare del richiedente non può possedere

  • patrimonio immobiliare superiore a 30.000 euro, senza considerare la casa di abitazione
  • patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro, incrementabili in base alla composizione del nucleo

La Verifica della veridicità delle dichiarazioni è di competenza dell’INPS.

Importo del Reddito da Cittadinanza:

Nessun cittadino potrà percepire un reddito inferiore ad € 480 mese incrementabili a seconda del numero di componenti del nucleo familiare e delle condizioni economiche complessive (Locazione casa di abitazione, mutuo ecc.).

Decadenza:

E’ prevista la decadenza per

  • omessa manca la dichiarazione di immediata disponibilità allavoro
  • manca la sottoscrizione del Patto per il lavoro oppure del Patto per l’inclusione sociale
  • il componente/i non partecipa alle iniziative formative o di riqualificazione
  • non viene accettata nessuna delle tre offerte di lavoro congrua
  • non si effettuano le comunicazioni previste in caso di variazioni di lavoro o del nucleo e non presenta la nuova DSU

Sanzioni Penali:

Oltre che con la Revoca del RdC o della PdC, chiunque renda false dichiarazioni o utilizzi falsi documenti è punito con la reclusione fino a 6 anni.

È punito con la reclusione da 1 a 3 anni chi non comuni chi le variazioni reddituali ovvero l’insorgenza di condizioni che possano comportare la perdita del beneficio.