ASTE GIUDIZIARIE ONLINE

ASTE GIUDIZIARIE ONLINE: RISCHIO TRUFFE E COSTI NASCOSTI

Partecipare a un’asta giudiziaria online può sembrare semplice, ma per i privati si nascondono insidie tutt’altro che trascurabili.
La digitalizzazione ha portato vantaggi in termini di trasparenza e accessibilità, ma ha anche aperto la strada a rischi concreti di truffe online, errori tecnici e costi imprevisti, soprattutto per chi non è pratico del sistema.


Il pericolo più diffuso: i siti non ufficiali

1. Quando cercare un’asta online diventa un rischio

Molti utenti, cercando su Google frasi come “case all’asta” o “aste immobiliari online”, finiscono su portali privati non autorizzati, spesso ben indicizzati ma privi di ogni legame con il sistema giudiziario ufficiale. Questi siti:

  • Chiedono commissioni o provvigioni non dovute

  • Offrono “pacchetti assistenza” senza valore legale

  • Presentano annunci manipolati o selezionati arbitrariamente

  • Simulano interfacce “istituzionali” per generare fiducia ingannevole

In alcuni casi si tratta di vere e proprie truffe e, nel migliore dei casi, di siti che lucrano offrendo come “premium” o a pagamento informazioni che, in realtà, sono gratuite e pubbliche nei siti istituzionali

2. Quali sono i portali ufficiali per partecipare in sicurezza

Il cittadino dovrebbe consultare solo siti affidabili quali:

Entrambi sono gratuiti, istituzionali e sicuri. Non richiedono commissioni e riportano gli avvisi ufficiali completi di tutte le istruzioni, allegati, e modalità di partecipazione.

Diffida da qualsiasi altro sito che proponga servizi a pagamento o “accessi facilitati”: la partecipazione alle aste giudiziarie non prevede intermediari obbligatori né costi di iscrizione.


Le altre difficoltà per i privati nelle aste telematiche

3. Requisiti tecnici e strumenti digitali obbligatori

Per inviare validamente un’offerta in un’asta telematica, sono necessari:

  • Una firma digitale

  • Una PEC intestata al partecipante

  • Compilazione corretta del modulo di offerta

  • Accesso e registrazione su una delle piattaforme autorizzate

Chi non ha dimestichezza con questi strumenti rischia di sbagliare la procedura di deposito della Offerta con conseguente esclusione dalla Gara

4. Avvisi di vendita e decreti poco comprensibili

Tutte le informazioni ufficiali sono contenute nel decreto di vendita e nell’avviso di vendita, pubblicati sui siti istituzionali.

Tuttavia questi documenti sono spesso scritti in linguaggio tecnico-legale con riferimenti normativi e formule di difficile interpretazione per un privato con la conseguenza che, anche quando le informazioni ci sono, non è facile per un non addetto ai lavori seguirle correttamente.

5. Errori più comuni e causa di esclusione

Gli errori formali più frequenti, che comportano l’immediata esclusione dell’offerta, sono:

  • Bonifico cauzionale con intestazione o causale errata

  • Firma digitale mancante o errata

  • Invio dell’offerta da PEC non intestata al partecipante

  • Dati incompleti nel modulo XML

  • Offerta inviata oltre il termine stabilito

In questi casi non è prevista alcuna possibilità di correzione postuma. La piattaforma rigetta automaticamente la partecipazione.


Come partecipare in sicurezza: avvocato e procura speciale

Il modo più sicuro per accedere a un’asta giudiziaria è farsi assistere da un avvocato esperto in esecuzioni immobiliari. Il legale può:

  • Verificare gli avvisi di vendita e i requisiti

  • Compilare correttamente l’offerta

  • Inviare la documentazione telematica secondo le modalità richieste

  • Partecipare alla gara per conto del cliente

Per delegare legalmente l’avvocato alla partecipazione, è necessario conferire una procura speciale notarile, che deve essere rilasciata prima dell’invio dell’offerta. In mancanza, la delega non è valida e il rischio di esclusione è elevato.


Aste online, opportunità reali ma con i dovuti accorgimenti

Le aste telematiche possono rappresentare un’ottima occasione per acquistare immobili a prezzi vantaggiosi, ma presentano ostacoli e pericoli concreti per chi non è esperto.
Tra siti truffaldini, procedure digitali complesse e documentazione difficile da interpretare, è facile sbagliare.

Il consiglio:
Consulta solo siti ufficiali: pvp.giustizia.it e astegiudiziarie.it
Evita commissioni e offerte da soggetti non autorizzati
Fatti assistere da un avvocato esperto
Prepara per tempo la procura notarile

Tutela dei Diritti e Pari Opportunità

Comitato Pari Opportunita Roma Tutela dei Diritti e Pari Opportunità

Studio Legale Poerio: Impegno Concreto per la Tutela dei Diritti e le Pari Opportunità

Lo Studio Legale Poerio, da sempre in prima linea nella tutela dei diritti fondamentali, conferma ancora una volta la propria vocazione sociale e il costante impegno verso una giustizia equa, inclusiva e accessibile a tutti. A testimonianza di questa sensibilità, l’Avv. Giuseppe Poerio è stato recentemente nominato membro del Comitato Pari Opportunità presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma.

Un importante riconoscimento che valorizza non solo il percorso professionale dell’avvocato, ma anche la visione dello studio, da sempre attento alla promozione dell’uguaglianza, alla lotta contro ogni forma di discriminazione e alla tutela dei soggetti più fragili.

Un impegno che parte da lontano

Fondato nel 2000, lo Studio Legale Poerio a Roma si distingue per la profonda attenzione ai temi della giustizia sociale e dell’accesso equo alla tutela legale, offrendo anche assistenza gratuita tramite il patrocinio a spese dello Stato. L’attività si sviluppa in ambito penale, civile (con particolare attenzione a famiglia, successioni, obbligazioni e locazioni), minorile e militare.

Nel corso degli anni, l’Avv. Giuseppe Poerio ha portato avanti una visione del diritto come strumento di inclusione, uguaglianza e rispetto delle diversità, valori pienamente incarnati nel lavoro quotidiano dello studio.

Pari opportunità e giustizia inclusiva

La nomina nel Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Roma rappresenta un passo importante anche per lo Studio Legale Poerio, che vede rafforzata la sua missione di promuovere la cultura del rispetto e dell’equità all’interno e all’esterno del sistema giuridico.

Il Comitato si occupa di monitorare e promuovere politiche di parità, contrastare stereotipi di genere, e valorizzare la presenza femminile e la diversità nel mondo dell’avvocatura, elementi ormai fondamentali per una giustizia davvero moderna ed efficace.

 

Rimborso Spese Legali per gli Innocenti: ecco come presentare la domanda

La Legge 30 n. 178/2020 (cd Legge di bilancio 2021) ha introdotto il diritto alla rifusione delle spese legali in favore degli imputati assolti.

Il Decreto Interministeriale 20 dicembre 2021, recante “Definizione dei criteri e delle modalità di erogazione dei rimborsi di cui all’articolo 1, comma 1015 della legge 30 dicembre 2020, n. 178 e delle ulteriori disposizioni necessarie ai fini del contenimento della spesa nei limiti di cui all’articolo 1, comma 1020″ ha finalmente disciplinato in concreto le modalità di presentazione delle Domande.
Le Domande di rimborso relative alle Sentenze di Assoluzione divenute irrevocabili nel corso di tutto il 2021, devono essere presentate online sul sito del Ministero della Giustizia entro il termine del 30 giugno 2022.

Con riferimento alle sentenze divenute irrevocabili nel corso dell’anno 2022 e degli anni a seguire, la domanda potrà essere presentata tra il 1° gennaio ed il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui la sentenza di assoluzione sia diventata irrevocabile.

Per presentare la richiesta non è necessaria la registrazione sul sito del ministero essendo sufficiente per il privato accedere con SPID.
Nel caso di imputati minorenni o incapaci, la Domanda può essere presentata dal genitore, dal Tutore o dall’Amministratore di Sostegno.
Nel caso di decesso dell’imputato, l’istanza potrà essere presentata da uno degli eredi.
La Domanda deve essere corredata dalla ricevuta del Bonifico di Pagamento del Professionista, dalla Fattura e dalla Attestazione di congruità della Parcella da parte dell’Ordine degli Avvocati.

Una volta creata e inviata l’istanza, l’Utente avrà modo di seguire tutto l’iter amministrativo (dalla presa in carico da parte dell’Amministrazione fino alla Liquidazione ed al successivo pagamento) accedendo alla piattaforma con il proprio SPID. Il provvedimento di Rifiuto può essere impugnato al Tar come qualsiasi Atto Amministrativo.

Avv. Giuseppe Poerio

daditostoavaglio Elezioni 2022 per il Congresso Nazionale Forense

Elezioni 2022 per il Congresso Nazionale Forense

Il Congresso Nazionale Forense è la massima assise dell’avvocatura italiana con funzione politico/legislativa.
Durante il Congresso si discutono, formulano ed approvano le mozioni dei Delegati sui temi della giustizia e della tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, nonché sulle questioni di maggior interesse che riguardano la professione forense.
Ai sensi dellart. 4, comma 14, dello Statuto del Congresso Nazionale Forense, il numero dei Delegati da eleggere è determinato da ciascun Consiglio dellOrdine, in ragione di:
un Delegato ogni cinquecento iscritti;

da un successivo Delegato ogni ulteriori cinquecento iscritti ovvero
frazione pari o superiore al numero degli iscritti dellOrdine meno
numeroso, con riferimento al numero degli iscritti al 31 dicembre 2021
(art. 4, comma 15).
L’Avv. Giuseppe Poerio è Candidato con la Lista #daditostoavaglio e svilupperà il tema della “Semplificazione Fiscale delle Società Tra Avvocati”.
E’ possibile consultare l’intero Programma in 39 Punti (ciascuno dei quali sarà sviluppato da un candidato) sul sito https://daditostoavaglio.it/programma/
#daditostoavaglio
Avv. Giuseppe Poerio

DIRITTO ALL’OBLIO

Diritto all'Oblio

Nel nostro Ordinamento il concetto di Diritto all’Oblio è stato per la prima volta recepito dalla Cassazione con la Sentenza n. 16111/2013 ritenendolo un aspetto non secondario del generale Diritto alla Riservatezza previsto e disciplinato dall’art. 12 della Costituzione.

La Suprema Corte nella suddetta pronuncia definiva il Diritto all’Oblio come “il giusto interesse di ogni persona a non restare indeterminatamente esposta ai danni che arreca al suo onore e alla sua reputazione la reiterata pubblicazione di una notizia in passato legittimamente divulgata”.

Il Diritto all’Oblio è stato finalmente normativamente previsto dall’art. 17 comma 1 del GDPR come il diritto ad ottenere la cancellazione dei propri dati sensibili da chi li detiene anche legittimamente.

La Corte di Giustizia della Comunità Europea già nel 2014 aveva condannato la Google alla cancellazione delle indicizzazioni relative ai propri dati personali su richiesta dei cittadini europei interessati, a meno che non vi fossero particolari ragioni legate al diritto di cronaca o alla funzione pubblica ricoperta dal soggetto.

Lo scorso 25 novembre, la Corte Europea (CEDU Sez. 1 Sent. 25.11.2021 – Ric. 77419-1), ha ribadito tale principio condannando al risarcimento dei danni una testata giornalistica che non aveva provveduto alla deindicizzazione di un articolo di cronaca.

Il Diritto all’Oblio viene materialmente tutelato mediante la deindicizzazione della ricerca ovvero mediante la rimozione del link ma non è applicabile nel caso in cui, per eventi sopravvenuti, il fatto precedente ritorni di attualità e rinasca un nuovo interesse pubblico all’informazione ciò in ragione della necessaria contemperazione tra il diritto alla riservatezza del soggetto ed il diritto alla informazione della collettività.

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