Coltivazione domestica di marijuana per uso personale

Secondo il più recente orientamento della Cassazione, il reato di coltivazione domestica di marijuana non sussiste per inoffensività della condotta.
La Cassazione Sez. VI Penale, con la Sentenza n. 5254/2016, ha stabilito il principio secondo cui la condotta di coltivare una o più piante destinate alla produzione di stupefacente non è di per se rilevante penalmente se non nel caso in cui la coltivazione e la successiva produzione di stupefacente sia finalizzata alla cessione ed al consumo da parte di terze persone e non invece quando la produzione sia finalizzata all’uso strettamente personale del coltivatore.

A parere della Corte, infatti, la coltivazione e la produzione di modesti quantitativi di stupefacente finalizzata all’esclusivo uso personale, non rappresenta condotta di tale gravità da fare ritenere superata la soglia di concreta offensività rispetto al bene giuridico tutelato dalla norma incriminatrice (Salute Pubblica). In tal senso Cfr Cass. VI Penale Sentenza n. 40030/2016.

Tale nuovo orientamento sovverte e supera quanto stabilito dalle Sezioni Unite con la Sentenza 28605 del 2008 che, invece aveva ritenuto comunque integrata la condotta delittuosa della coltivazione anche di una sola pianta corrispondente al tipo botanico vietato indipendentemente dalla finalità (ornamentale) o dalla destinazione per l’uso personale.